In un mercato dalla crescente complessità e competitività diventa indispensabile per il franchisor “tastare il polso” all’imprenditore del retail per misurare la propensione agli investimenti da parte dei microimprenditori che operano nelle reti di franchising e della distribuzione organizzata, in particolare per misurare la volontà dei commercianti di aprire nuove attività anche differenziando rispetto al loro attuale business.
Identikit del franchisee
Per studiare l’universo franchisee ci viene in aiuto una ricerca svolta da Largo Consumo e Tradelab appena pubblicata dal titolo “Osservatorio sull'imprenditoria nella distribuzione organizzata e nel franchising” che è il risultato di interviste a oltre 600 imprenditori di 17 insegne rappresentative di tutti gli ambiti merceologici. Il target “franchisee” può essere, anzitutto, segmentato in 3 tipologie:
- l’imprenditore che svolge la sua attività come una forma di autoimpiego e questa tipologia costituisce la base della piramide di segmentazione;
- l’imprenditore che è proattivo, pur senza sviluppare nuovi business e costituisce il segmento intermedio della piramide;
- l’imprenditore che apre nuove attività anche diversificando rispetto al proprio business, supportato dalla propria famiglia, questa tipologia è rappresentata da un gruppo ristretto che si pone al vertice della piramide.
Franchisee: si nasce o si diventa?
Non ci si improvvisa imprenditori, ma è una vera e propria professione consolidata negli anni, infatti gli intervistati vantano un’esperienza che va dai 20 anni degli imprenditori che operano nel settore dei servizi ai 31 per coloro che lavorano nella ristorazione con almeno 3 punti vendita. Solo il 12% degli intervistati ha dichiarato che prima di intraprendere l’attività commerciale era disoccupato.
Il trend positivo del mondo del franchising emerge anche dal fatto che solo il 6% prevede di chiudere l’attività, mentre la parte restante ha in progetto di trasferirla ai figli, a un dipendente o di cederla a un altro franchisee dello stesso network.
Le attese del franchisee nei confronti del brand di appartenenza
Di grande utilità per il franchisor è comprendere cosa il franchisee si aspetta dal network di cui fa parte: sopra tutto vi è il programma fedeltà che è la prima e principale “preoccupazioni” per l’imprenditore, tuttavia per l’80% dei franchisee le app, gli sms e i canali social del network assumono importanza strategica superiore rispetto alla necessità di integrare il punto fisico con l’e-commerce.
Aree di miglioramento da parte del franchisor
Un aspetto che il franchisor dovrebbe rivedere con l’ottica di migliorarlo riguarda lo scambio di informazioni tra i vari affiliati, infatti i momenti di incontro-confronto con altri affiliati sono pochi, rari se non assenti, tant’è che ben il 40% non dispone di momenti ad hoc, sebbene l’80% dei microimprenditori intervistati ne sentano l’esigenza per affinare i vari aspetti della propria attività.
Fonte: "Osservatorio sull'imprenditoria nella distribuzione organizzata e nel franchising”, Largo Consumo e Tradelab, 2019.
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