Sono giorni complessi e drammatici quelli che sta affrontando l’Italia, alle prese con una pericolosa espansione del famigerato Coronavirus arrivato dalla Cina a fine gennaio. Lo Stivale è infatti considerato come il focolaio europeo del contagio, contando ben 340 infetti e 12 vittime fra Lombardia, Veneto, Liguria, Piemonte, Lazio, e Sicilia, ed è al terzo posto sul podio per numero di persone colpite, dopo Cina e Corea del Sud.
Le misure preventive attuate dalle autorità competenti per cercare di arginare il dilagare del Covid 19 (nome con cui viene internazionalmente riconosciuto l’agente patogeno) sono decisamente stringenti e, seppur necessarie, stanno causando una forte contrazione dell’economia.
La Borsa di Milano ha visto infatti crollare di 30 miliardi di euro i propri capitali e la situazione non sembra assolutamente destinata a migliorare.
È soprattutto la parte settentrionale italiana a destare maggiore preoccupazione, poiché la quasi totalità dei casi confermati di Coronavirus proviene dalla Pianura Padana, che, com’è noto, contribuisce al PIL italiano per circa il 40%.
Un blocco perciò che, secondo Jack Allen-Reynolds di Capital Economics, rischia di far sprofondare l’Italia nella quarta recessione degli anni 2000, dopo le crisi del 2009, 2012 e 2018.
In merito a ciò, si è espresso il Presidente di Confcommercio-Imprese per l'Italia Carlo Sangalli in un’intervista al Corriere della Sera: “Ordinare ad un’azienda di chiudere per quarantena significa azzerare il suo fatturato. È una situazione limite che non può essere protratta nel tempo, pena l’estinzione dell’attività imprenditoriale. Le micro aziende vanno aiutate ed è necessario congelare le scadenze fiscali.”
I settori più danneggiati in questo momento sono il turismo e il commercio, con effetti devastanti soprattutto sui piccoli rivenditori al dettaglio e la miriade di attività in franchising sparse per il paese.
Per dare un’idea della portata di questo virus e di quanto spaventi tutti, si pensi che Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha deciso insieme alla sua giunta di rinviare a giugno il Salone del Mobile di Milano, un evento internazionale che l’aprile scorso ha accolto 380 mila visitatori da tutto il mondo.
La situazione italiana è quindi molto critica e per risollevarsi da questo Coronavirus sarà necessario un grande impegno da parte di tutte le forze in gioco.
È però importante sottolineare che, in questi giorni molto amari per il nostro paese, c’è sempre qualcuno in grado di donare un pizzico di dolcezza e sapore: stiamo parlando dell’ExpoCook, fiera del mediterraneo di Palermo dedicata al settore della ristorazione che si tiene dal 25 al 28 febbraio 2020.
Proprio Palermo si conferma una città “ghiotta”, avendo assistito dal 2008 al 2019 ad un incremento di bar, ristoranti e pub nel centro storico del 22% (da 232 a 382) e nella periferia del 25% (da 1497 a 1869), secondo gli ultimi dati sulla demografia d’impresa di Confcommercio-Imprese per l’Italia.
ExpoCook, che coinvolgerà oltre 230 espositori, è la dimostrazione della costante crescita del settore alimentare, che non si ferma nemmeno davanti al flagello ed è sempre più trascinatore dell’economia italiana, con un giro d’affari superiore agli 83 miliardi di euro.