Perché scegliere un settore fondato sul risk-sharing e la cooperazione per mettersi in proprio.
Secondo l’ultimo Rapporto Assofranchising Italia 2020 – Strutture, Tendenze e Scenari, le figure femminili che operano nel settore rappresentano circa il 35% del sistema franchising, una percentuale che risulta decisamente superiore rispetto al dato nazionale delle attività produttive a conduzione femminile attestata al 22%.
Nel quadro generale, secondo i dati del IV Rapporto sull’Imprenditoria Femminile di Unioncamere, sono infatti poco più di un milione e trecentomila - equivalenti al 22% del totale imprenditoriale - le imprese femminili in Italia registrate lo scorso anno. In particolare, nel periodo 2014 -2019, le imprese femminili sono aumentate maggiormente rispetto a quelle maschili: +2,9% vs +0,3%. In valori assoluti l’aumento delle imprese femminili è stato più del triplo rispetto a quello delle imprese maschili: +38.080 vs +12.704. In pratica, le imprese femminili hanno contribuito a ben il 75% dell’incremento complessivo di tutte le imprese in Italia che è stato pari a +50.784.
Questi dati si devono leggere in maniera complementare ai dati Istat – Eurostat secondo cui nell’UE il tasso di occupazione degli uomini è più alto rispetto a quello delle donne (rispettivamente 79% e 67,3% nel 2019): una situazione ancora più marcata quando si parla di figli. Con l’aumentare di questi, infatti, diminuisce l’impiego femminile e aumenta ancora di più il divario con gli uomini. Dai dati Eurostat appare evidente come in Europa, pur essendo sicuramente presente un effetto maternità, la riduzione nell’occupazione femminile avviene solo dal terzo figlio in poi. In Italia, per contro, solo il 59% delle donne con un figlio è occupato rispetto al 75% delle donne con un figlio in Europa. Più in generale, nell’UE nel 2019 il tasso di disoccupazione è stato del 6.4% per le donne e del 6% per gli uomini. Ben diversa la situazione in Italia con una differenza di 2 punti percentuali tra tasso di disoccupazione maschile e femminile (rispettivamente l’8,7% e il 10,7%).
Una risposta alla (purtroppo) continua e crescente disoccupazione femminile può risiedere nella scelta di mettersi in proprio per potersi autodeterminare rispetto ai tempi e alle modalità di lavoro, in particolare se la famiglia è numerosa. Il problema principale delle donne che scelgono di mettersi in proprio rimane però l’avvio del progetto imprenditoriale, ovvero l’investimento economico. Ancora oggi, solo il 20% delle imprenditrici ricorre al credito bancario per avviare un’attività. I motivi? Oltre al credit crunch (nel caso delle imprese femminili è maggiore la percentuale in cui il credito erogato non è stato adeguato oppure la richiesta non è stata accolta (8% vs 4%), le donne temono un rifiuto (8% versus 4%).
La formula del franchising può rappresentare una valida soluzione poiché si fonda sul risk-sharing e la cooperazione, ad esempio attraverso procedure agevolate di accesso al credito: “E' quello che dico sempre: diventare imprenditore attraverso l’affiliazione commerciale è come lanciarsi nel vuoto con il paracadute”, sostiene Beatrice Corradini, con un track record nel commerciale, oggi Business Owner di Mail Boxes Etc. a Mantova e a capo di un team di 40 persone, metà delle quali donne in posizioni strategiche grazie anche all’introduzione di politiche di welfare che consentono di stabilire un equilibrio tra vita privata e lavoro. Da quando ha avviato il suo primo Centro MBE in franchising nel 2003, ha ampliato la rete con altri 4 punti vendita tra Mantova e Verona e, nel prossimo futuro, ha in programma lo sviluppo della rete in nuove aree, forte anche di una crescita a doppia cifra negli ultimi quattro anni. Le fanno eco Carlotta Tagnin, ex olimpionica di nuoto, 51 anni e 5 figlie, e Roberta Mariani, 33 anni, personal trainer, affiliate a Mrs.Sporty, palestre rivolte a un target esclusivamente femminile. Carlotta ha voluto “mettersi in gioco in sicurezza” non avendo pregresse esperienze lavorative e adesso gestisce a Bassano del Grappa un suo centro insieme alle due figlie Elisa e Valentina (quest’ultima ha lasciato il lavoro presso uno studio tributario per occuparsi solo del centro) mentre Roberta, nello spazio di Milano, è passata da tirocinante a titolare. Grazie alla sua passione per lo sport unita alla voglia di avere qualcosa di proprio, ha sfruttato il know – how messo a disposizione dal network (e che è stato di fondamentale aiuto in questi mesi di lockdown) per lanciarsi nella sua avventura imprenditoriale.
“Sappiamo quanto siano penalizzate le donne soprattutto durante i momenti di crisi, quando la cura della famiglia ricade perlopiù su di loro” – afferma Augusto Bandera, Segretario Generale Assofranchising – “Dunque è comprensibile la scelta di volersi mettere in proprio: quella del franchising è una formula win-win che può aiutare a sostenere un modello di imprenditorialità femminile. Si pensi, ad esempio, ai benefici, per entrambe le parti coinvolte, derivanti dall’appartenenza a un sistema quali ad esempio l’aumento della visibilità e riconoscibilità a livello nazionale e internazionale del marchio condiviso, il trasferimento del know-how, l’utilizzo della formula imprenditoriale che caratterizza il brand o l’espansione aziendale dettata dalla crescita dei punti vendita del franchising. C’è anche da tenere presente che, complessivamente, nell’ultimo quadriennio, il franchising ha consolidato gli indicatori dal punto di vista del fatturato (+12,2%), dei punti vendita (12,5%) e del flusso occupazionale generato (+15,6%) lasciandoci ben sperare anche per questo drammatico 2020. Ricordo inoltre che dal 22 al 23 ottobre si terrà l’edizione 2020 del Salone del Franchising Milano, per la prima volta in digitale con un’esperienza immersiva sulla piattaforma Umans.com. Un appuntamento importante per approfondire la conoscenza di questo settore”.
5 consigli per mettersi in proprio in sicurezza, a cura di Assofranchising:
- Scegli un settore nel quale ti riconosci e che senti tuo: voler diventare imprenditrice è un’avventura, meglio farsi guidare e sostenere da una forte passione
- Per approcciarti serenamente alla burocrazia, visita il nostro sito dove puoi trovare le principali leggi cui fare riferimento spiegate in modo chiaro
- Valuta il settore nel quale avviare il tuo progetto anche in base al capitale che puoi investire all’inizio. I franchisor possono agevolarti attraverso eventuali accordi stipulati con partner finanziari nonché segnalando fondi e finanziamenti disponibili per le nuove attività imprenditoriali.
- Affidati al know-how del tuo franchisor per porti degli obiettivi a breve – medio termine
- Investi tempo nella formazione tua e dei tuoi collaboratori, il cosiddetto LifeLong learning vale anche – soprattutto! – per gli imprenditori e l’affiliazione commerciale consente, e spesso promuove, costanti opportunità di confronto con altri affiliati che condividono i tuoi stessi obiettivi.
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