Le librerie tengono nonostante la pandemia e rilanciano con app dedicate e incontri virtuali per creare una customer experience a prova di lockdown.
Nell’anno più travagliato che si possa immaginare, l’editoria in Italia regge. E già questa è una buona notizia. In particolare, secondo AIE, l’industria culturale italiana vanta una spesa di 3,037 miliardi di euro, cifra di poco inferiore alle pay tv che ne registrano una di 3,052 miliardi, mentre quella dei videogiochi si attesta a 1,127 miliardi: dunque si legge decisamente di più.
Per quanto riguarda i canali distributivi, se l’e-commerce ha registrato una crescita costante arrivando a pesare il 48% del totale nei primi quattro mesi del 2020 versus il 52% rappresentato dai canali fisici, ci troviamo a settembre 2020 con un 57% dei canali fisici e un 43% degli store online a testimonianza del fatto che le librerie hanno recuperato velocemente quote di mercato.
“Secondo l’ultimo Rapporto Assofranchising Italia 2020 – Strutture, Tendenze e Scenari, le librerie incidono per l’1,2% sul fatturato del franchising per un totale di 324.185.000 Euro. Possono sembrare numeri esigui ma vanno letti nel complessivo 7% che è il peso del franchising all’interno del sistema distributivo in Italia” – dichiara Italo Bussoli, Presidente di Assofranchising – “Le librerie si stanno riprendendo in quanto luoghi di cultura, e sicuramente la formula del franchising potrebbe rappresentare una scelta vantaggiosa per il libraio perché affianca alla solidità propria del network la totale libertà di gestione. Fare rete inoltre è sempre un modo efficace per affrontare i periodi più critici”.
“Noi abbiamo registrato una contrazione lieve rispetto allo scorso anno ed è davvero un dato inaspettato considerato il contesto attuale” - afferma Tiberio Sarti, Amministratore Delegato della catena di librerie in franchising UBIK con 106 punti vendita sparsi in quasi tutta Italia – “Questo risultato è frutto di un modello di business che garantisce totale libertà di scelta al librario nostro affiliato, al quale noi offriamo come valore aggiunto i libri in conto deposito e processi di acquisto snelli. Abbiamo inoltre creato un’app – Io Lettore – che consente ai clienti delle librerie di acquistare libri online e di scambiarsi opinioni sugli ultimi libri letti con recensioni, commenti, opinioni, dando vita a circoli letterari che si riuniscono online, l’alternativa ai classici club dei lettori in questi tempi di pandemia”.
Proprio i lettori si confermano i veri protagonisti di questa ripresa, e sono tutt’altro che esigui: oltre 10.000 sono le recensioni raccolte da Giorgio Dell’Arti, giornalista, scrittore e organizzatore quest’anno di ben tre tornei letterari. Il primo ha proposto una sfida tra i grandi classici (da Primo Levi a Piero Chiara) scelti da Dell’Arti, il secondo ha visto una sfida tra autori contemporanei scelti esclusivamente dai Circoli dei lettori, mentre il terzo punta a scegliere il libro delle feste, sempre coinvolgendo i Circoli. Un fenomeno radicato non solo in Italia ma anche all’estero, con 75 Circoli individuati dalla Società Dante Alighieri in tutto il mondo: “I Circoli di lettura offrono uno spaccato davvero interessante sullo stato di salute della cultura in Italia” – osserva Dell’Arti – “Sono composti da lettori appassionati, curiosi, inflessibili nei giudizi, e a maggioranza femminile: su 10, 7 sono donne. E la provincia è molto attiva”. E secondo l’Osservatorio AIE sulla lettura e i consumi culturali, nel 2019 ha letto almeno un libro, un e-book o un audiolibro nei dodici mesi precedenti il 65% della popolazione nella fascia 15-74 anni di età, pari a circa 29,5 milioni di persone.
Tra gli altri segnali incoraggianti si evidenzia anche la tenuta dei libri di carta rispetto all’e-book. Nel periodo compreso tra giugno e settembre di quest’anno la vendita di libri cartacei ha registrato un +13%, mentre l’e-book, nello stesso periodo, è cresciuto del +9%: “Se nel 2010 la tendenza sembrava andare verso un progressivo abbandono della carta, adesso assistiamo al fenomeno inverso” - prosegue Sarti – “Perché il lettore ha bisogno di tornare al luogo fisico – oggi più che mai visto il tempo speso davanti a schermi di varia misura – che conferisce al libro una sua tridimensionalità perché in libreria non viene considerato soltanto pagina, ma parte di un racconto che vive della contaminazione con altri libri e altre persone. Anche se la pandemia ha abolito gli incontri fisici, noi abbiamo proseguito con quelli in streaming, molto apprezzati da autori e pubblico e con l’indubbio vantaggio di eliminare distanze fisiche e riunire le librerie di tutto il territorio nazionale. L’interattività è il trend del futuro a conferma della centralità del lettore.”
E' dunque doveroso un (seppur cauto) ottimismo: in complesso le perdite rispetto al 2019 si riducono di altri quattro punti percentuali tra luglio e settembre, scendendo dal -11% al -7%. E settembre è anche il primo mese del 2020 interamente positivo per le librerie con un +0,3%3.
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